Friuli Venezia Giulia-Lombardia 3-0 dcr (0-0)
Lazio-Veneto 1-0
Finale:
FRIULI VENEZIA GIULIA - LAZIO 0-1
LAZIO CAMPIONE D'ITALIA
Da CAMPIONI.CN - Intervista a Mister Francesco Foderaro dopo il Torneo delle Regioni 2012: "Solo la sfortuna ci ha impedito il tris
Messa alle spalle la delusione per la prematura eliminazione dal 51° Torneo delle Regioni è tempo di bilanci per il selezionatore della Rappresentativa Piemonte Valle d'Aosta Femminile: Francesco Foderaro, originario ed abitante ad Alba e molto conosciuto nell'ambiente del calcio in rosa.
Francesco, dopo una cocente eliminazione del genere cosa si può dire?
“Si possono dire molte cose anche perchè credo che le ragazze abbiano dato sinceramente tutto ed il nostro ritorno a casa sia dovuto esclusivamente ad una serie di circostanze sfortunate”.
Cominciamo con la tua nomina: un fulmine a ciel sereno ad appena un mese dalla partenza..
“Direi proprio di si! Mancava un mese al torneo ed ho capito subito che sarebbe stata dura, ma le sfide mi piacciono e non ho esitato ad accettare”.
Un mese è un tempo decisamente breve per preparare una manifestazione del genere, giusto?
“Breve è dire poco. Abbiamo fatto alcuni raduni dove per un motivo o per un altro non ho mai avuto la rosa completa a disposizione. Siamo partiti dovendo ancora conoscere bene le ragazze e questo non è mai positivo al 100%”.
Infatti nelle partite del girone hai cambiato ben tre moduli di gioco, come l'hanno presa le ragazze?
“Siamo partiti con il 4-2-3-1 finendo sul 4-3-2-1 e passando tramite il 4-4-2. Le ragazze sono molto intelligenti e durante le riunioni tecniche chiedevano continuamente tutti i cavilli per preparare al meglio i movimenti. Avevo un gruppo molto puntiglioso e preciso: questo aumenta il mio rammarico per il poco tempo avuto a disposizione con loro”.
Giunti in Basilicata avete affrontato un girone di ferro che vi ha tolto le forze..
“Sicuramente avessimo avuto un giorno di riposo in più sarebbe stato meglio. Non si può chiedere alle ragazze di disputare continuamente delle partite senza neanche 48 ore a disposizione per riprendersi! I risultati si sono visti nella gara contro le Marche dove le mie ragazze non sono scese in campo con la giusta grinta dovendo ancora smaltire le tossine del big match contro il Lazio del giorno precedente”.
Eppure neanche in quella circostanza siete capitolate..
“Vero perché tra campo e panchina c'erano venti leonesse pronte a tutto per la maglia piemontese. Difficile trovare nel mondo del calcio maschile un simile attaccamento ai propri colori”.
Cosa ti è piaciuto maggiormente di quest'esperienza?
“Mi è piaciuto moltissimo il comportamento tenuto dalle ragazze sia in campo che nel tempo libero: un vero esempio per tutti. Nella settimana del torneo si è andato a creare un gruppo granitico dove l'aggregazione è stato il punto di forza. Le convocazioni sono andate a toccare ben 13 diverse società e non è semplice far entrare tutti in sintonia. Ci siamo riusciti e questa è già una grande vittoria umana. Credo che questa manifestazione rimarrà dentro il cuore di queste ragazze”.
A Nova Siri potevi contare su ben sei ragazze cuneesi, descrivicele: Elisa Zabellan.
“Un leader. Gli ultimi due titoli conquistati dalla Rappresentativa Piemonte Vda portavano già la sua firma ma quest'anno, complice la fascia di capitano al braccio, si è caricata di responsabilità diventando un vero e proprio faro tecnico e caratteriale”.
Marta Lovera.
“Una roccia. Questa ragazza non smette mai di stupire e mi chiedo proprio come si possa lasciar ferma una ragazza del genere per due anni. E' valida tecnicamente ed ha una grinta sovra umana tanto da giocare anche con un forte risentimento muscolare pur di non lasciar da sole le compagne”.
Chiara Giordano.
“L'eleganza fatta in persona. Non ha sbagliato un pallone in quattro partite, sempre presente e puntuale su ogni intervento. Ragionava insieme al pallone, sapeva forse prima di lui stesso dove sarebbe finito”.
Debora Civalleri.
“Una trottola. Una ragazza su cui puoi fare affidamento in tutti i ruoli del centrocampo. Lotta, corre, crossa, chiude, riparte: contro la Liguria aveva il compito di non far rimpiangere la Zabellan e ci è riuscita alla grande”.
Francesca Mellano.
“La rivelazione del torneo. Era la più giovane in rosa eppure ha saputo mettere alle corde le difese avversarie con la sua rapidità trovando anche la rete all'esordio dopo appena pochi minuti: il futuro è suo”.
Emanuela Bianco.
“Per lei è stato l'anno della consacrazione. Ha vissuto un ruolo di primo piano e, nonostante la giovane età, è diventata leader partita dopo partita accollandosi responsabilità anche non sue. La sua crescita esponenziale mi ha veramente impressionato e posso dire senza dubbio che sia l'erede della Zabellan sia per grinta che tecnica”.
Qual'è stata, invece, la cosa più brutta del torneo?
“I numerosi infortuni che ci hanno costretto a giocare con il freno a mano tirato. Credo che senza questi problemi avremmo potuto dire la nostra fino a Pasquetta ma purtroppo nel calcio con i se e con i ma non si va lontano”.
Diciamo che, oltre agli infortuni, una serie di decisioni arbitrali sfavorevoli non hanno aiutato..
“Della classe arbitrale lucana sono rimasto abbastanza deluso. Speriamo che l'inadeguatezza e l'incompetenza dimostrate in questa manifestazione sia da sprone per migliorare”.
C'è qualcuno che vuoi ringraziare attraverso Campioni.Cn?
“Assolutamente si! Un ringraziamento va allo staff che mi ha accompagnato in quest'avventura, alle ragazze che hanno lottato senza mai tirare indietro la gamba e infine alle società piemontesi di calcio femminile che, nonostante il movimento sia ancora nell'ombra, stanno compiendo un lavoro esemplare preparando al meglio le giocatrici”.
L'appuntamento è, dunque, per l'anno prossimo con l'obiettivo di riportare a casa il tricolore..
“Moralmente il tricolore non ha mai lasciato il Piemonte, avrà anche vinto il Lazio ma ricordiamoci com'è andato a finire lo scontro diretto.. 2-0 per noi e Game Over”.
Ringraziamo mister Francesco Foderaro per la disponibilità e la competenza dimostrate, augurandogli di poter lavorare serenamente al fine di riportare il Piemonte Vda in cima all'Italia 'rosa'.
Francesco, dopo una cocente eliminazione del genere cosa si può dire?
“Si possono dire molte cose anche perchè credo che le ragazze abbiano dato sinceramente tutto ed il nostro ritorno a casa sia dovuto esclusivamente ad una serie di circostanze sfortunate”.
Cominciamo con la tua nomina: un fulmine a ciel sereno ad appena un mese dalla partenza..
“Direi proprio di si! Mancava un mese al torneo ed ho capito subito che sarebbe stata dura, ma le sfide mi piacciono e non ho esitato ad accettare”.
Un mese è un tempo decisamente breve per preparare una manifestazione del genere, giusto?
“Breve è dire poco. Abbiamo fatto alcuni raduni dove per un motivo o per un altro non ho mai avuto la rosa completa a disposizione. Siamo partiti dovendo ancora conoscere bene le ragazze e questo non è mai positivo al 100%”.
Infatti nelle partite del girone hai cambiato ben tre moduli di gioco, come l'hanno presa le ragazze?
“Siamo partiti con il 4-2-3-1 finendo sul 4-3-2-1 e passando tramite il 4-4-2. Le ragazze sono molto intelligenti e durante le riunioni tecniche chiedevano continuamente tutti i cavilli per preparare al meglio i movimenti. Avevo un gruppo molto puntiglioso e preciso: questo aumenta il mio rammarico per il poco tempo avuto a disposizione con loro”.
Giunti in Basilicata avete affrontato un girone di ferro che vi ha tolto le forze..
“Sicuramente avessimo avuto un giorno di riposo in più sarebbe stato meglio. Non si può chiedere alle ragazze di disputare continuamente delle partite senza neanche 48 ore a disposizione per riprendersi! I risultati si sono visti nella gara contro le Marche dove le mie ragazze non sono scese in campo con la giusta grinta dovendo ancora smaltire le tossine del big match contro il Lazio del giorno precedente”.
Eppure neanche in quella circostanza siete capitolate..
“Vero perché tra campo e panchina c'erano venti leonesse pronte a tutto per la maglia piemontese. Difficile trovare nel mondo del calcio maschile un simile attaccamento ai propri colori”.
Cosa ti è piaciuto maggiormente di quest'esperienza?
“Mi è piaciuto moltissimo il comportamento tenuto dalle ragazze sia in campo che nel tempo libero: un vero esempio per tutti. Nella settimana del torneo si è andato a creare un gruppo granitico dove l'aggregazione è stato il punto di forza. Le convocazioni sono andate a toccare ben 13 diverse società e non è semplice far entrare tutti in sintonia. Ci siamo riusciti e questa è già una grande vittoria umana. Credo che questa manifestazione rimarrà dentro il cuore di queste ragazze”.
A Nova Siri potevi contare su ben sei ragazze cuneesi, descrivicele: Elisa Zabellan.
“Un leader. Gli ultimi due titoli conquistati dalla Rappresentativa Piemonte Vda portavano già la sua firma ma quest'anno, complice la fascia di capitano al braccio, si è caricata di responsabilità diventando un vero e proprio faro tecnico e caratteriale”.
Marta Lovera.
“Una roccia. Questa ragazza non smette mai di stupire e mi chiedo proprio come si possa lasciar ferma una ragazza del genere per due anni. E' valida tecnicamente ed ha una grinta sovra umana tanto da giocare anche con un forte risentimento muscolare pur di non lasciar da sole le compagne”.
Chiara Giordano.
“L'eleganza fatta in persona. Non ha sbagliato un pallone in quattro partite, sempre presente e puntuale su ogni intervento. Ragionava insieme al pallone, sapeva forse prima di lui stesso dove sarebbe finito”.
Debora Civalleri.
“Una trottola. Una ragazza su cui puoi fare affidamento in tutti i ruoli del centrocampo. Lotta, corre, crossa, chiude, riparte: contro la Liguria aveva il compito di non far rimpiangere la Zabellan e ci è riuscita alla grande”.
Francesca Mellano.
“La rivelazione del torneo. Era la più giovane in rosa eppure ha saputo mettere alle corde le difese avversarie con la sua rapidità trovando anche la rete all'esordio dopo appena pochi minuti: il futuro è suo”.
Emanuela Bianco.
“Per lei è stato l'anno della consacrazione. Ha vissuto un ruolo di primo piano e, nonostante la giovane età, è diventata leader partita dopo partita accollandosi responsabilità anche non sue. La sua crescita esponenziale mi ha veramente impressionato e posso dire senza dubbio che sia l'erede della Zabellan sia per grinta che tecnica”.
Qual'è stata, invece, la cosa più brutta del torneo?
“I numerosi infortuni che ci hanno costretto a giocare con il freno a mano tirato. Credo che senza questi problemi avremmo potuto dire la nostra fino a Pasquetta ma purtroppo nel calcio con i se e con i ma non si va lontano”.
Diciamo che, oltre agli infortuni, una serie di decisioni arbitrali sfavorevoli non hanno aiutato..
“Della classe arbitrale lucana sono rimasto abbastanza deluso. Speriamo che l'inadeguatezza e l'incompetenza dimostrate in questa manifestazione sia da sprone per migliorare”.
C'è qualcuno che vuoi ringraziare attraverso Campioni.Cn?
“Assolutamente si! Un ringraziamento va allo staff che mi ha accompagnato in quest'avventura, alle ragazze che hanno lottato senza mai tirare indietro la gamba e infine alle società piemontesi di calcio femminile che, nonostante il movimento sia ancora nell'ombra, stanno compiendo un lavoro esemplare preparando al meglio le giocatrici”.
L'appuntamento è, dunque, per l'anno prossimo con l'obiettivo di riportare a casa il tricolore..
“Moralmente il tricolore non ha mai lasciato il Piemonte, avrà anche vinto il Lazio ma ricordiamoci com'è andato a finire lo scontro diretto.. 2-0 per noi e Game Over”.
Ringraziamo mister Francesco Foderaro per la disponibilità e la competenza dimostrate, augurandogli di poter lavorare serenamente al fine di riportare il Piemonte Vda in cima all'Italia 'rosa'.
2 commenti:
allora speriamo che il prossimo torneo delle regioni calcio a 11 femminile finisca come quello della basilicata che moralmente il titolo rimane in piemonte ma i campioni d'italia è il lazio.
se ci dite dove dobbiamo firmare x il prossimo torneo delle regioni perdere col piemonte ma vincere il torneo noi firmiamo.tanto x voi battere il lazio equivale a vincere un torneo delle regioni .... bene siamo molto contenti.
I CAMPIONI D'ITALIA
E si, ricordiamo quel giorno, icavalli si vedono all'arrivo da come avete festeggiato sembravate gia i vincitori, ride bene chi ride ultimo.
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